Differenze tra lieviti chimici

 

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Ingredienti:

2TBSP di farina
1tsp zucchero
5 x 1/2 TBSP latte
1/2 tbsp agente lievitante

Difficoltà: Facile

     Tempo:  15 minuti preparazione

4 ore in frigorifero

15 minuti cottura in forno a 180°

Utensili e attrezzi:

Contenitore per impasto
Stampini muffin

 In commercio si trovano bustine con lievito chimico per produrre dolci in casa proprio, come ad esempio Paneangeli e Bertolini. Il lievito chimico si distingue dal lievito naturale per il suo modo di agire nell'impasto.
Il lievito naturale (lievito di birra, lievito madre) agisce grazie a microorganismi che si moltiplicano cibandosi degli zuccheri (amido e altri) facendo crescere l'impasto, questo ovviamente richiede del tempo.

Al contrario il lievito chimico o istantaneo non richiede tempo bensì è sufficiente la temperatura del forno. Questo tipo di lievito è formato da una sostanza basica e da una sostanza acida, queste assieme generano anidride carbonica in maniera ottimale sfruttando il calore e in questo modo in pochi minuti la torta cresce. Il composto basico è il bicarbonato di sodio che in un ambiente acido sviluppa anidride carbonica, per quello che si usa come digestivo bevendolo con acqua si introduce nel nostro intestino creando la reazione. Si può testare mettendo mezzo cucchino di bicarbonato in un bicchiere con poco aceto.  

Fino ad ora ho trovato due tipi di lievito chimico:

1) Difosfato disodico E450, carbonato acido di sodio E500, amido di mais, stabilizzante: sali di calcio degli acidi grassi E470a, aromi (Paneangeli, Bertolini, MD Discount, Belbake Lidl)

2) Amido di mais biologico, tartrato di potassio E336 estratto dalle uve,bicarbonato di sodio E500, vaniglia in polvere da bacche biologica 2,5%. (La finestra sul cielo, Baule volante: sono due marche "biologiche")

Entrambi oltre all'amido (che serve come conservante e permette di mescolare le meglio le sostanze nell'impasto) contengono bicarbonato E500, ma a variare è la sostanza acida, ma quali sono le differenze?

Sostanza acida NV Codice Europeo Velocità di produzione di CO2
Cremor di tartaro: idrogeno tartrato di potassio 45 E336 veloce
SAPP: pirofosfato di sodio 72 E450 lenta

Tabella tratta dal sito/blog del grande Dario Bressanini, chimico.
N.B. Fate affidamento al numero di codice europeo perché a volte le sostanze vengono scritte con nomenclature diverse, ma la sostanze è sempre quella.

Come vediamo in questa tabella la sostanza acida E450 libera anidride carbonica lentamente, mentre la sostanza con codice europeo E336 lo libera velocemente come appunto lo potete notare nel video sopra dove si vede il mio esperimento.

Ma quali conseguenze pratiche ha negli impasti?

Ho fatto un esperimento utilizzando un impasto con farina, poco zucchero e latte e 3 sostanze lievitanti diverse:

1) solo bicarbonato di sodio E500

2) lievito chimico in bustina contenente E500 bicarbonato di sodio + E450 pirofosfato di sodio

3) lievito preparato da me contenente E500 bicarbonato di sodio + E336 cremor tartaro

Ho fatto 3 impasti mettendoci la sostanza lievitante e conservati in frigorifero 4 ore per vedere l'eventuale differenza e altri 3 preparati e infornati subito. I sei impasti sono stati infornati assieme per lo stesso tempo alla stessa temperatura, vediamo com'è andata.

Gli impasto prima ei essere infornati.

Non sono riuscito a fare foto decenti ma nell'impasto con cremor tartaro E336 si sono sviluppate subito bollicine in superficie, un po' meno su quello con E450.

Si può notare come già da subito l'effetto delle diverse sostanze rende gli impasti più o meno voluminosi, a sinistra solo bicarbonato E500, al centro E500 + E450 e a destra E500 + E336.

Vediamo gli impasti come si comportano in forno: i primi due all'estrama sinistra sono con E336, al centro con E450 e destra con solo bicarbonato. La riga in alto è stata preparata e infornata immediatamente, la riga sotto è stata conservata 4 ore in frigorifero con il lievito nell'impasto.


Eccoli cotti come possiamo notare si vedono già alcune differenze. Sono stati cotti tutti per lo stesso tempo alla stessa temperatura. 180° per 15 minuti circa.

Quelli con solo bicarbonato sono più scuri grazie alla razione di Maillard che aiutato dall'effetto del bicarbonato basico ha colorito i dolci.

 

Analizziamoli uno per uno:

Impasto con solo bicarbonato di sodio E500

Conservato in frigorifero per 4 ore

Infornato subito dopo la preparazione


Notiamo che è più basso e ha lievitato meno


Ha lievitato di più rispetto a quello conservato in frigorifero

Impasto con E500 ed E450

Conservato in frigorifero per 4 ore

Anche in questo caso quello conservato in frigorifero ha lievitato meno e non ha formato la cupoletta.

Infornato subito dopo la preparazione

Questo invece ha lievitati poco di più (circa 1/2 cm) e ha sviluppato una leggera cupoletta

Impasto con E500 ed E336

Conservato in frigorifero per 4 ore

Anche in questo caso ha lievitato meno (1cm circa)

Infornato subito dopo la preparazione

Ha lievitato di più e non ha sviluppato la cupoletta.


Mettiamoli a confronto da vicino

In senso orario nel primo riquadro: fatti solo con E500, il primo infornato subito, il secondo lasciato riposare 4 ore in frigorifero.

Nel secondo riquadro: fatti con E500 + E450, il primo infornato subito, il secondo lasciato riposare 4 ore in frigorifero.

Nel terzo riquadro: fatti con E500 + E336, il primo infornato subito, il secondo lasciato riposare 4 ore in frigorifero.

Andiamo però ora ad analizzare l'interno, ci sarà differenza?

Questi fatti solo con bicarbonato notiamo che quello a sinistra infornato subito ha un'alveolatura più piccola mentre quello infornato dopo 4 ore di frigorifero ha un'alveolatura maggiore grazie all'effetto del bicarbonato che ha reagito all'acidità del latte.

Il colore bruno come ho detto prima è dovuto all'accelerazione della reazione di Maillard che produce questo colore creando molecole gustose sfruttando la reazione di alcuni amminoacidi delle proteina, come succede sulla carne cotta alla giusta temperatura che brunisce prendendo il particolare gusto.

La consistenza è soffice per entrambi, leggermente gommosa nella parte basse in quello lasciato riposare in frigorifero.

Questi fatti con E500 ed E450, a sinistra quello infornato subito e a destra quello fatto riposare 4 ore in frigorifero.
Per quanto riguarda l'alveolatura anche in questo caso quello che ha riposato ha avuto un maggiore sviluppo, come si vede meglio nelle due foto sotto.

Per quanto riguarda la morbidezza entrambi sono equivalenti.

 

Questi fatti con E500 ed E336, l'interno non presenta differenza tra quello che è stato infornato subito e quello che ha riposato, questo perché l'E336 il cremor tartaro libera anidride carbonica molto più velocemente.
Oltre a non creare una maggiore alveolatura ha influito anche sull'altezza in modo maggiore rispetto all'impasto precedente.

Mentre per quanto riguarda la consistenza sono soffici entrambi.


In conclusione si può dire che tutte e tre le polveri lievitanti infornate subito danno risultati simili per quanto riguarda la consistenza, l'alveolatura e la morbidezza. Quelli con il bicarbonato sono solo più scuri.
Mentre c'è differenza tra gli impasti conservati in frigorifero per 4 ore prima di essere infornati: l'alveolatura maggiore nei primi due, mentre in quello con cremor tartaro data la sua rapida azione rimane invariata.

  Senza lievito E500 E500 + frigorifero E500 + E450 E500 + E450 + frigorifero E500 + E336 E500 + E336 + frigorifero

Lievitazione mm massima

16mm 41mm 27mm 35mm 31mm 31mm 26mm

Lievitazione mm minima

16mm 26mm 26mm 30mm 31mm 31mm 26mm

L'altezza di partenza è da considerarsi 16mm visto che l'impasto non è aumentato in cottura, anche se come abbiamo visto il volume iniziale degli impasti era diverso per azione del lievito che mostrava i suoi effetti già nell'impasto.
L'altezza può variare in base all'impasto, ad esempio se si aggiungono uova (montate o meno) o burro può aumentare l'altezza, queste misure servono per vedere le differenze indicative usando uno stesso impasto.
Altezza massima e minima non sono sempre uguali in quanto in alcune si forma la cupola.


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