Storia del lievito naturale Non si sa con precisione quando l'uomo scoprì e cominciò a usare il lievito naturale, si sono trovati resti fossilizzati risalenti al neolitico (10.000 a.C.) di pane con dei pori. Ma i primi a usarlo stabilmente furono gli egizi che scoprirono per caso che l'acqua del Nilo e la farina, lasciati più del dovuto fermentavano. Da qual momento è bastato tenere una parte dell'impasto lievitato da usare successivamente. |
Premessa
Come scritto riguardo la storia del
lievito madre o naturale, gli unici ingredienti necessari sono farina e acqua,
si possono però usare degli aiuti per far sviluppare il lievito del tutto
facoltativi.
Inoltre c'è da dire che non ci sono dosi precise di farina e acqua, in quanto
basta la quantità necessaria per idratare la farina, tuttavia per chi lo fa per
la prima volta è meglio seguire delle dosi, più che altro per comodità, di certo
però non state a guardare il grammo (o il millilitro).
Per chi ha studiato biologia questo fenomeno non è altro che una coltura
composta da batteri e lieviti, il terreno è formato a da acqua e farina (il
cibo), la colonia di batteri e lieviti non va inoculata ma è già presente
nell'acqua, nella farina e nell'aria.
Aria intesa come ambiente, difatti è molto importante per due caratteristiche:
Un lievito naturale fatto in Francia, piuttosto che in Canada o in Italia ha diverse caratteristiche dovute appunto ai lieviti e batteri presenti e questo ne influenzerà il prodotto finale. Se noi prendiamo un pezzo di lievito madre francese per emulare la baguette possiamo farlo, ma se vogliamo mantenere il lievito madre vivo man mano con il tempo perderà le sue caratteristiche e diventerà italiano. Un po' come adottare un bambino francese e farlo vivere in Italia, esso prenderà le caratteristiche della cultura del luogo.
L'ambienta ha anche un'altra caratteristica importante, ossia la temperatura, perché i batteri e i lieviti si riproducono a una temperatura ideale (diciamo tra i 20° e i 30°), al di sotto si riproducono lentamente, a temperature molto basse (congelamento) vanno addirittura in "letargo". Muoiono però a temperature molto alte, a seconda dei tipi di batteri può essere 40° o 100°.
Il primo impasto
1-3 giorni
Come ho scritto sopra nella premessa
bisogna solo mescolare farina e acqua. Sì ma quale farina e quale acqua?
L'ideale sarebbe una farina macinata a pietra integrale e acqua di fonte, ma in
linea di massima potete usare qualsiasi farina e qualsiasi acqua.
Le dosi sono 25 di farina e 15 di acqua (circa il 25% o il 30% a seconda della
farina che usate, io consiglio il 30% in ogni caso). Mescolate, fate un panetto
e ponetelo in un barattolo coperto con una garza nella parte superiore, in modo
che passi ed esca l'aria ma non entri eventuale polvere.
Lasciatelo a temperatura ambiente in un luogo riparato da correnti d'aria (forno spento, armadietto) da 1 a 3 giorni finché non raddoppia. Il tempo preciso dipende da vari fattori, in particolar modo dalla temperatura e dalla carica batterica dell'aria, dell'acqua e della farina,
Ecco dopo due giorni (nel mio caso) il composto è raddoppiato, si notano le bollicine formate dai batteri e lieviti
Il lievito è già pronto? In realtà sì anche se è appena nato quindi è ancora deboluccio, bisognerà nutrirlo per qualche giorno per fenderlo forte
I rinfreschi - nutriamo il
nostro lievito
ogni 12/24/48 ore
I batteri e lieviti ora colonizzano la
nostra massa di acqua e farina, però per ora sono ancora pochi e deboli,
dobbiamo nutrirli.
Come si fa? Semplice, si pesa il lievito madre (il contenuto del vasetto e si
aggiunge lo stesso peso di farina (idratata al 30%).
Esempio pratico: lievito madre nel vasetto 100g --> si aggiungono altri 100g di farina e 60ml di acqua
Potete usare solo metà del lievito madre, perché se raddoppiate sempre senza mai usarlo vi troverete con quintali di lievito! Ovviamente le prime volte non si userà e si sarà costretti a buttarlo via. Leggete sotto la leggenda della nascita degli scacchi :D
Si forma un panetto e si rimette nel
vasetto a temperatura ambiente finché non raddoppia. Ogni quanto si fa? Dipende
dalla velocità del raddoppio. La prima volta può metterci più tempo, poi man
mano che lo nutriamo si riprodurrà più velocemente.
Anche la temperatura ovviamente influisce, ma se non è troppo bassa arriverà il
giorno che raddoppierà in poche ore!
Conservazione in frigorifero
rinfresco ogni 3-5 giorni
Quando il lievito comincia a raddoppiare
in poche ore lo rinfrescate e lo mettete in frigorifero. Questo rallenta la
proliferazione dei batteri e lieviti e permette di poterlo rinfrescare, ossia
nutrire meno frequentemente. L'ideale è farlo ogni 3-5 giorni.
Quando arriva il momento del rinfresco lo tirate fuori al mattino in modo che
rimanga a temperatura ambiente e alla sera lo rinfrescate. Riponete in
frigorifero nuovamente.
Se dovete utilizzarlo per una ricetta tiratelo fuori dal frigorifero al mattino,
rinfrescatelo alla sera e fate almeno altri 2 rinfreschi ogni 12 ore circa, per
renderlo bello attivo e nutrito.
Se invece lo utilizzate tutti i giorni evitate di metterlo in frigorifero.
Altri metodi di conservazione
Lungo periodo
Ci sono altri metodi per conservazione per il lungo periodo:
Congelamento/surgelamento: i batteri
resistono a lungo a temperature basse, non muoiono ma rimangono ibernati per
anni, addirittura per secoli. Nel nostro caso però non è consigliabile
lasciarlo troppo tempo, direi massimo 6 mesi. Un metodo per congelarlo è
avvolgerlo in un panno dopo il rinfresco e legarlo con una corda a modo di
salame
Essiccazione: si prende il lievito
madre, gli si aggiunge la farina come un normale rinfresco ma si omette
l'acqua. Per facilitare l'operazione si può mettere in un tritatutto in modo
da rendere il composto più possibile farinoso. Poi va conservato in un luogo
privo di umidità.
Un altro metodo è quello di aggiungere solo acqua in modo da rendere il
lievito una pappetta. Questa va stesa su una superficie ampia e lasciata
asciugare a temperatura ambiente.
Rivitalizzare il lievito
Nel caso di quello congelato basta aprire
il salamino, togliere la parte esterna, pesare il cuore e rinfrescarlo
normalmente come sopra descritto. Meglio farlo per un minimo di 2 a più volte,
finché non riprende il vigore giusto (raddoppia in poche ore).
Nel caso di quello essiccato pesarlo semplicemente e reidratarlo con circa il
30% di acqua, fare ulteriori rinfreschi finché non raddoppia in poche ore.
Lievito madre solido e liquido
Quello solido è quello che abbiamo fatto noi, quello liquido invece contiene più acqua, ma qual è la differenza pratica?
Lievito madre liquido: rinfreschi più diradati, diverso dosaggio nelle ricette rispetto al solido, gusto nei prodotti meno marcato
Lievito madre solido: rinfreschi più ravvicinati, diverso dosaggio nelle ricette rispetto al liquido, gusto più marcato nei prodotti
Quanto lievito madre usare?
Questa è una bella domanda perché dipende da molti fattori. Dovendo dare un dato si può mettere il 20% per lievitazioni brevi di poche ore (circa 12). Ma se si fanno lievitazioni lunghe se ne deve mettere meno visto che più tempo il lievito madre passa con l'impasto più si mangia gli zuccheri (della farina, ma anche quelli della ricetta in se, miele, zucchero quindi rendendo meno dolce la preparazione).
Conversione lievito di birra, lievito madre solido e liquido
Lascio questo link dove potete mettere il lievito di partenze a quello di arrivo.
Perché si parte da una dose
così piccola?
la leggenda dell'inventore degli scacchi
Consiglio di partire con una piccola dose
di farina perché dovendo sempre nutrirlo raddoppiando ci troveremo - senza mai
utilizzarlo - ad avere una dose altissima di impasto. Difatti iniziando con 25g
di farina si passerà a 50, poi a 100, a 200, a 400 a 800 a 1600... mi fermo qui.
Ovviamente il lievito madre è fatto per essere usato giornalmente oppure si può
rallentare la proliferazione dei batteri e lieviti.
Questo mi ricorda la leggenda della nascita degli scacchi, che aveva proposto
questo gioco ad un nobile che contento gli disse che meritava un premio per
questo e lui rispose che voleva un chicco per la prima casella, 2 per la
seconda, 4 per la terza, 8 per la quarta e così via. Il nobile si stupì
per l'apparente richiesta minimale. Però facendo i conti è una potenza di due,
esattamente due alla 64esima (meno uno della prima casella), ossia la bellezza
di 18.446.744.073.709.551.615 chicchi di riso!
Il lievito non raddoppia, cosa devo fare?
I fattori possono essere diversi, se sono passati più giorni e non si è mosso, può essere la temperatura, un battericida nell'acqua (cloro). Le strade sono molte, cambiare acqua (di bottiglia), cambiare farina, temperatura. Un metodo è questo:
Ho usato farina integrale macinata a
pietra e acqua nelle dosi descritte sopra. Una volta che ha raddoppiato ho preso
questo lievito e messo assieme a quello della mia farina iniziale, più ho
aggiunto la farina del rinfresco e acqua.
Vediamo un esempio pratico:
Lievito madre non raddoppiato con farina
tipo 1 - 50g
Lievito madre raddoppiato con farina integrale - 50g
Farina tipo 1 - 100g
Acqua 60ml
Nei giorni successivi si rinfresca solo con farina 1 e raddoppierà sempre in tempi più stretti
Mettere il lievito a bagno
Questa pratica si fa quando il lievito è acido o non è del tutto in forma: si mette a bagno per 15-20 minuti in una soluzione di acqua e zucchero all'1% (1g ogni litro) a temperatura di circa 20°. Questo addolcisce il lievito.
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Lievito fatto con l'aiuto di frutta macerata
Mettere in un grosso bicchiere o in un contenitore acqua e pera (o altra frutta) fatta a pezzi e lasciare il tutto circa 3 giorni
Dopo qualche giorno si noterà il cambiamento di colore dell'acqua, ora bisogna filtrarla, possiamo usare un imbuto e un pezzo di carta assorbente che farà da filtro.
Adesso bisogna aggiungere la farina e impastare, si deve usare un contenitore più capiente dato che il contenuto raddoppierà di volume
Segnare il livello del composto (a me è arrivato a circa 200ml) per poi notare il raddoppio, lasciarlo a temperatura ambiente e aspettare 24/48 ore finché non raddoppia di volume, in caso non dovesse accadere aggiungeteci un po' di acqua e farina, mentre se notate della muffa sopra bisogna rifare tutto
Ecco dopo circa 2 giorni è raddoppiato di volume!
In superficie si notano delle bollicine, segno che tutto è andato bene (potrebbe esserci la crosta indurita sopra, in caso toglietela), a me è venuto abbastanza liquido come si vede una volta messo in un piatto, ora va aggiunta farina e acqua per fare un nuovo impasto, deve risultare un impasto consistente, come si vede nella foto sotto
Una volta rifatto l'impasto di può coprire con la pellicola, si può lasciare ancora fuori oppure metterlo in frigorifero, la differenza sta nel fatto che se si lascia fuori bisogna impastarlo di nuovo dopo 2-3 giorni mentre se si mette in frigorifero ogni 5. Ogni 100g di lievito vanno messi 100g di farina (più acqua se necessario, basta che come consistenza rimanga solido e non troppo umido. L'impasto sopra l'ho fatto a mezzanotte circa e al mattino seguente il risultato è stato questo:
Segno che il lievito ha fatto il suo lavoro, successivamente ho fatto un altro rimpasto e l'ho messo in frigorifero